PAPERCUTTING

L’assedio di sensazioni ed immagini che mi pervade quotidianamente trova forma nella carta, il materiale più fragile in assoluto. Un mondo fatto di figure, a volte infantili e sognanti, che rivelano il mio risvolto segreto. Un assedio che è insieme urgenza e sfida, affrontate con la tecnica del papercutting, cioè del tagliare la carta. É un fare arte lungo, minuzioso e paziente, per me quasi meditativo.
Le carte, spesso bianche, mi lasciano “carta bianca” e diventano incroci, trame, perlopiù “ton sur ton”, che costruiscono pazientemente significati sottili, che richiedono attenzione ed ascolto, per svelarsi al di là della superficie di “gioco” che la tecnica di ritaglio sembra a primo impatto suggerire.
Tramite la carta, il mio mondo inconscio ed onirico si rivela, con associazioni che spiazzano innanzitutto me: creo e parlo della mia vita, leggendo le opere come tracce di un percorso esistenziale che mi invita ad evolvermi come persona. Un libro aperto scritto in una lingua da decifrare, che credo possa parlare non solo di me ma di tutti, perché ogni vita ha i pieni, i vuoti e i buchi, ugualmente importanti e con significati ogni volta da decifrare da essi.